
La chiesa di S. Andrea di Viterbo, rimasta chiusa per tanti anni per via dell’instabilità della struttura, è stata riaperta al culto nel maggio 2005. Si tratta di un raro esempio di chiesa romanica con tre absidi e una sola navata, con una gradinata di dieci scalini che raggiungono il presbiterio e soprattutto con una splendida cripta in stile gotico con quattordici colonne che sorreggono una volta a crociera e resti di affreschi del XIII secolo.
Gli anziani raccontano che in occasione della ricorrenza del santo apostolo pescatore, il parroco era solito mettere nell’acquasantiera un pesce di cioccolata per ogni sacrestano ed uno per il vescovo, da cui la nascita della tradizione propriamente viterbese di regalare un pesce dolce il 30 novembre.
Ancora oggi nella nostra città, in segno di amicizia ed affetto, genitori, figli, fidanzati si scambiano il tradizionale pesce. In questi giorni le vetrine di ogni negozio sono piene di pesci di cioccolata avvolti in carta stagnola colorata. Tutti i bambini, la sera del 29 novembre , mettono sul davanzale della finestra un piatto vuoto che, durante la notte, Sant’Andrea riempirà di doni e con l’immancabile pesce.
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