Il mio amico Paolo mi vuole far conoscere Michele, un giovane ragazzo di Marta (Vt) che ha avuto, come tanti di noi, una vita fatta di storie, esperienze, alcune piacevoli altre meno. Lo si può incontrare facilmente alla Grotta della Madonnina di Marta, posta appena sotto la maestosa Torre dell’Orologio, uno dei resti della Rocca costruita nel XII secolo.
E’ lì che ci vediamo, insieme alla mia collega Rosaria. Diverse volte mi ero recata in quel luogo suggestivo, altre ne avevo sentito parlare, ma mai avevo avuto modo di conoscerne la storia e soprattutto le persone che l’avevano vissuta, come il Zì Mario, un giovanotto di 98 anni che al solo stringergli la mano e guardarlo negli occhi mi trasmette una certa emozione e un senso di pace, non saprei come altro definirlo.
Il Zì Mario è forse l’unico che con la sua fede e la sua forza è rimasto a testimoniare cosa è avvenuto all’interno di quella grotta tanti e tanti anni fa.
Nel 1948 tre bambine hanno una visione all’interno di quella che una volta era una semplice cantina di Marta. La notizia fa il giro del paese e di tutti i centri vicini; numerosissime sono le persone che presto si affollano per vedere e toccare quel luogo sacro. Mario, un pescatore poco più che trentenne, incuriosito da quelle dicerie, vuole andare a vedere con i propri occhi, ma troppa è la folla che trova davanti a sé. Si ricorda, come fosse ieri, che d’improvviso una luce lo raggiunse oltre le persone e come su una nuvola venne tutto d’un tratto trasportato di gran forza dentro la grotta, di fronte al luogo dell’apparizione. Quella spinta gli fu data dalle braccia della Madonna, apparsa appena giunto nella parte più interna della grotta, tra due bellissimi angeli. La stessa Madonna che ancora oggi solo lui riesce a vedere, immersa nella luce splendente. Per tutti, lui è Zì Mario e la sua vita è legata indissolubilmente, da ormai sessantacinque anni, alla Madonnina della grotta di Marta.
Tanti altri personaggi martani hanno avuto visioni, ricevuto miracoli o sono stati veggenti. Un signore che si recava lì in preghiera e che amava fare disegni a terra con la cera, un giorno raffigurò una chiesa che non conosceva, ma che si scoprì poi essere la chiesa di San Giovanni di Medjugorje, meta oggi di tanto pellegrinaggio.
Quello che la chiesa non riconosce incontra per contro il fervore delle persone, tante, richiamate da quel luogo mistico per una preghiera, per un ringraziamento o solo perché attirati da quel dolce sguardo della statua Madonna, ora posta nella nicchia in fondo all’antro. Basta osservare le centinaia forse migliaia di foto appese, le preghiere scritte, i doni per grazia ricevuta presenti sulle pareti e ovunque, per rendersi conto della devozione.
Il zì Mario non sa quanto tempo avrà ancora da vivere, ma lui non vuole lasciare sola la “sua” grotta. Ecco perché oggi Michele, che non ha mai avuto visioni ma che si sente chiamato da una forza superiore, accompagna tutti i giorni il zì Mario alla grotta; insieme a lui e a quanti vogliano essere presenti, recita il Rosario ed è pronto a trasmettere la sua fede e tramandare i racconti a chiunque voglia avvicinarsi. Il desiderio del zì Mario e di Michele, è che un giorno ci possa essere un interesse o un riconoscimento ufficiale dalla Chiesa. Ma questo e quando, dice Michele, lo deciderà solo la Madonnina.
Fede, suggestione, impressioni…. Non saprei. Di certo questa visita non mi ha lasciato indifferente.
Qui tutta la storia ►http://www.meteomarta.altervista.org/portale/grotta-delle-apparizioni-o-madonna-della-grotta-di-marta
Ieri sono stata con la mia famiglia a pregare alla grotta delle apparizioni e a ringraziare Maria di una grazia ricevuta.Evivva Gesù Evviva Maria. Visitate questo luogo Benedetto e santo. Silvana