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Il termine Macchina sta ad indicare un baldacchino che cammina. Alta circa 30 metri, un peso dicirca 50 quintali, la Macchina di Santa Rosa, illuminata da fiaccole a cera e luci elettriche, viene portata a spalla da circa 100 uomini detti “Facchini” per le vie buie del centro storico ogni anno la sera del 3 settembre. La parte più alta della struttura ospita la statua di Santa Rosa. Tutti i visitatori lungo il percorso partecipano con ansia e devozione ad uno spettacolo emozionante. Il trasporto risale al 1664 quando il popolo viterbese volle ringraziare la santa cittadina, ritenuta artefice del miracolo della fine della peste, percorrendo le vie del centro con un baldacchino che ricordasse la traslazione del corpo della giovinetta, voluto da papa Alessandro IV nel 1258, dalla chiesa di S. Maria del Poggio a quella di San Damiano. La macchina viene rinnovata ogni cinque anni con un appalto-concorso bandito dal Comune. Nel 2009, su idea dell’architetto Arturo Vittori, è stata progettata la costruzione della nuova Macchina “Fiore del Cielo” a metà tra tradizione e innovazione. Il grande campanile illuminato riserva infatti effetti speciali: sparge durante il tragitto petali di rose tra vapori d’incenso.
Nel 2013 la Macchina di Santa Rosa entra a far parte del patrimonio dei beni immateriali dell’UNESCO, insieme ai Gigli di Nola, la Varia di Palmi e i Candelieri di Sassari.

Se vuoi maggiori informazioni puoi visitare un sito dedicato alla Macchina di Santa Rosa o quello ufficiale dei Facchini di Santa Rosa.
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