ESCURSIONE A NORCHIA

Il freddo e gli sprazzi di neve ancora persistenti non hanno ostacolato oggi, semmai reso più suggestiva, l’escursione programmata a Norchia insieme al mio amico Agostino, “cavaliere d’altri tempi”, come ama egli stesso definirsi, con la passione per la natura e la cultura, oltre a quella per la cartografia, il cinema e tanto altro e, ovviamente, abile accompagnatore escursionistico.

Norchia è una delle più affascinanti necropoli rupestri dell’Etruria risalente al IV  secolo a.C., con una vasta varietà di tombe disposte a terrazze, a semidado e dado semplice con la peculiarità del vano di sottofacciata aperto a portico. 

 L’abitato, che gravitava nell’orbita di Tarquinia, sorgeva lungo la via Clodia  su uno stretto pianoro di tufo posto alla confluenza del torrente Pile e il Biedano.

 Il nostro percorso inizia dal pianoro sul ciglio del fosso Pile per scendere fino al letto del fossato ad ammirare le tombe più famose a dado con finte porte.

 

Proseguendo poi per il fosso dell’Acqualta al vertice dell’abitato, si incontrano le tombe più spettacolari della necropoli, quelle doriche, con timpani scolpiti a scene guerresche.

 

Nella valle del Biedano, nei pressi della Cava Buia, è racchiusa nella fitta vegetazione la monumentale tomba Lattanzi, con  facciata a due piani; il piano inferiore era aperto sulla fronte a portico con due colonne e a  sinistra si trova una scultura raffigurante un leone.

La strada consolare Clodia attraversava l’abitato e, dopo aver superato il Biedano con un ponte, di cui sono ancora visibili i resti, arrivava  sul pianoro opposto attraverso la profonda e suggestivo Cava Buia, lunga oltre 400 mt con pareti alte oltre 10 mt , altra emozionante attrazione di Norchia.

Tappa finale (e meritata): la bellissima fonte Paradiso.

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