Oggi decido di fare tappa al Santuario di Santa Maria della Quercia (frazione di Viterbo). La giornata è splendida e il tempio a venti minuti di passo veloce da casa. Decine, forse centinaia di volte, mi sono recata in quel luogo sacro per dare spiegazioni agli altri, stamattina desidero farlo in silenzio, per cercare di catturare quella bellezza nascosta che a volte le parole non dicono.
La chiesa viene edificata tra la fine del XV secolo e i primi decenni del Cinquecento, come atto di devozione dei Viterbesi all’immagine miracolosa della Madonna col Bambino, dipinta su tegola da mastro Monetto e incastonata dal devoto committente su una quercia, a protezione del suo podere.
Maestosa la facciata di peperino, lineare ma raffinata, semplice ma preziosa. Di notevole fattura le lunette dei tre portali che accolgono le terrecotte invetriate di Andrea Della Robbia. Imponente il campanile.
All’interno lo sguardo corre verso il presbiterio dove, un pregevole tempietto marmoreo del ‘400, custodisce la quercia e la sacra effigie della Madonna con Bambino. Poi si alza verso il fastoso soffitto ligneo della navata centrale, opera di Antonio da Sangallo il Giovane e della sua bottega, formato da 33 elaborati lacunari, successivamente ricoperto con lamelle d’oro per volontà di Paolo III.
Dalla navata destra accedo al chiostro, eretto in forme gotico-rinascimentali alla fine del XV secolo.
Soddisfatta e appagata da quella contemplazione, esco dalla chiesa e me ne torno arricchita verso casa, pensando che la prossima volta saprò aggiungere alle spiegazioni forse un’emozione in più.
Loretta!!son contenta di averti conosciuta e grazie di tutte le emozioni che continui a darmi tramite questo canale che ritengo veramente eccezionale……che dire? SEI PROPRIO BRAVA
grazie Carla!!! spero di averti presto mia ospite
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